Battaglie, soddisfazioni e progetti futuri

Intervista a Beatrice Zanolini, Direttore di Fimaa Milano Lodi Monza Brianza

Lei da diversi anni ricopre una carica molto importante: Guardando il suo percorso, quali sono state le maggiori soddisfazioni e realizzazioni personali nel suo percorso?

Dopo 10 anni da imprenditore (ho iniziato a 22 anni) nel settore della comunicazione e delle relazioni pubbliche in ambito prevalentemente sportivo e turistico, oltre ad un intermezzo di vita vissuto all’estero dalla parte opposta del mondo, mi sono ritrovata in questo mondo immobiliare quasi per caso e a novembre 2022 ho festeggiato 25 anni da direttore di questa associazione (FIMAA Milano Lodi Monza e Brianza). In questo quarto di secolo ho collezionato tantissime soddisfazioni, spesso per traguardi ottenuti dopo battaglie anche molto impegnative sul piano politico e istituzionale, ma sul podio metterei la soddisfazione di avere intessuto relazioni importanti, anche a livello personale, e di avere avuto la possibilità di sviluppare tanti progetti interessanti e utili alla categoria e al mercato. Mi riferisco in particolare ai progetti di formazione, di etica e deontologia, alla certificazioni delle competenze e al mentoring per le giovani generazioni.

Esiste un sogno nel cassetto, una meta, che vorrebbe far raggiungere alla sua associazione di categoria? Magari un obiettivo che una volta sarebbe stato un miraggio?

L’ottenimento del riconoscimento dei crediti formativi (e serve una legge per questo), la possibilità di qualificare maggiormente la figura del mediatore con riconoscimenti che possano essere certificati anche da noi associazioni, come in altri paesi Europei, perché le associazioni di categoria dovrebbero poter contare soprattutto per la qualità e non solo per la quantità delle imprese che rappresentano.

In Italia esiste un problema molto importante: le periferie. C’è stato mai un dialogo tra l’associazione che lei rappresenta, in qualità di direttore di segreteria, e qualche istituzione per il recupero delle zone urbane ad oggi meno sviluppate in termini di servizi di sicurezza o di riqualificazione edilizia?

Assolutamente sì. Mi sono sempre impegnata, anche personalmente e attraverso altri ruoli istituzionali che ho ricoperto o che ricopro in altri enti (non ultimo la Camera di Commercio di Milano Monza Brianza e Lodi della quale sono stata consigliere per 10 anni) affinché la riqualificazione urbana puntasse ad una valorizzazione dei territori con particolare attenzione alle periferie, mantenendone l’identità e sviluppando nuove opportunità e nuovi servizi prima di tutto per la residenza. Oggi a Milano le periferie si chiamano quartieri. Però vedo ancora molti limiti nella visione globale che le amministrazioni pubbliche hanno, portando avanti interventi non sempre integrati anche se validi. Mi sembra che manchi sempre un pezzo del puzzle…

Cosa le piacerebbe trasmettere alle nuove generazioni di agenti immobiliari?

La bellezza di questo lavoro, di questo settore. Oggi c’è carenza di ricambio generazionale un po’ in tutti i settori, nella mediazione immobiliare le imprese individuali under 35 non arrivano al 12% del totale nazionale, stesso dato lo abbiamo sul nostro territorio milanese. Dobbiamo far avvicinare i giovani a questo settore, farli innamorare di questo lavoro, ma dobbiamo cambiare linguaggio e visione. E sperare che, finalmente, la collaborazione tra operatori venga vissuta come uno strumento essenziale e non come l’ultima spiaggia quando non si riesce a concludere un affare da soli: in Italia prima che colleghi ci si considera concorrenti, un vero limite.


Ringraziamo la Dott.ssa Beatrice Zanolini per la cortesia e la disponibilità dimostrata.

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